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1941 classe III sez. E


1941 classe III sez. E

Gli attuali Istituti "Aldini-Valeriani " derivano, attraverso modificazioni successive, dalle Scuole Tecniche Bolognesi, istituite nel 1844 dal Comune di Bologna a seguito dei lasciti testamentari di Giovanni Aldini e Luigi Valeriani. Nella prima metà dell’ottocento, mentre in Europa si stava consolidando la Rivoluzione Industriale, Bologna stava attraversando una grave crisi e registrava un progressivo impoverimento della popolazione per il crollo della tradizionale economia legata alla produzione e alla lavorazione della seta ed all'artigianato. Si rivelava quindi necessario rilanciare su nuove basi lo sviluppo produttivo della città. La ricerca di adeguati modelli didattici di istruzione tecnica parve ad alcuni spiriti illuminati la migliore strategia per perseguire questo obiettivo. Luigi Valeriani, professore di Economia all'Università di Bologna, morì nel 1828 lasciando al Comune di Bologna una parte del patrimonio per la fondazione di una scuola per l'insegnamento del disegno. Giovanni Aldini era un valente fisico sperimentale, nipote di Luigi Galvani di cui continuò gli studi, collegato agli ambienti accademici di Bologna e di Milano. Morì nel 1834 lasciando al Comune di Bologna parte del suo cospicuo patrimonio e tutto il suo gabinetto scientifico con l'impegno della fondazione di una scuola per l'insegnamento delle scienze e delle tecniche. Le scuole istituite nel 1844, prevalentemente rivolte agli artigiani, sopravvissero fino al 1869. Alla loro chiusura il notevole patrimonio di attrezzature andò a costituire un museo che funzionò anche come centro di consulenza tecnica per l'economia del territorio. Nel 1878 fu istituito l' “Istituto Aldini-Valeriani per Arti e Mestieri”, rivolto alla formazione dei giovani. La buona preparazione tecnica era favorita dalle caratteristiche stesse della scuola in grado di associare alle lezioni teoriche le lezioni pratiche nell’annessa “scuola-officina”. A partire da questo periodo ebbe inizio la forte intersezione fra le Scuole e il tessuto economico bolognese. L’Istituto era collocato nei locali dell’ex Convento di S. Lucia* in Via Castiglione (attuale sede dell’Aula Magna dell’Università di Bologna) e lì rimase fino al trasferimento, nel 1971, nell’attuale sede di via Bassanelli. I tecnici formati dall'Istituto supportarono lo sviluppo della città e andarono a costituire, almeno in parte, la componente imprenditoriale di una industria, centrata sulla piccola e media impresa, che registrò, a partire dalla fine dell’ottocento, una continua crescita. Particolare rilevanza assunse fin da allora il settore meccanico (ancora oggi l'industria bolognese è leader mondiale nel settore delle macchine automatiche). Nel 1912 la vecchia Scuola per Arti e Mestieri si incanalò nelle forme nazionali della formazione tecnica nel settore industriale. La riorganizzazione del 1936 (Avviamento, Istituto Industriale, Scuola Tecnica) portò al riconoscimento legale nel 1939. Nel 1959 è istituito l'Istituto Tecnico Industriale Serale. Dal 1962 l'Istituto Professionale sostituisce la Scuola Tecnica.
(Notizie storiche tratte dal sito ufficiale dell' “Istituto Aldini Valeriani-Sirani” http://www.iav.it)

*Nella seconda metà del ‘500 papa Pio IV donò ai Gesuiti la piccola chiesa parrocchiale di S. Lucia per farne il centro della loro attività di formazione spirituale. Nel 1623 per agevolare la loro opera di insegnamento, commissionarono all’architetto romano Girolamo Rainaldi un progetto che rispettasse le esigenze della congregazione. I lavori di ricostruzione furono interrotti più volte fino al 1835 quando un comitato di cittadini, raccogliendo i fondi con una sottoscrizione pubblica, affidò il progetto all’architetto Angelo Venturoli che per motivi economici completò la grande navata con un’abside più ristretta di quella lasciata incompiuta. Nel 1866 la chiesa fu sconsacrata e divenne proprietà del Comune.