Il professore Intonti aveva un nipote, un ragazzo molto brillante ed anche molto buono, che però non si interessava delle pratiche di pietà e della preghiera. Lo zio, preoccupato, voleva che io lo convincessi a venire a San Giovanni Rotondo con noi. Compresi che avrei potuto convincere questo ragazzo solo prospettandogli la possibilità di divertimenti sulla costa del Gargano ed allora gli dissi: «Francesco, vieni con noi; se ti porti le racchette andremo a giocare a tennis ed a fare il bagno...». All'idea di fare tutto questo Francesco si convinse e venne con noi.
Arrivammo da Padre Pio nel pomeriggio verso le sei. Era appena finita la funzione, il Padre si trovava nel corridoio e noi ci eravamo appoggiati al muro. Passandoci davanti il Padre disse: «Oh, ragazzi, non c'è tempo da perdere; qui non si viene per fare i bagni, qui si viene per pregare!». E così questo ragazzo, impressionato dalle parole di Padre Pio, mise da parte le sue passioni ed iniziò a pregare; quei tre giorni spesi a S. G. Rotondo lo portarono a cambiare completamente modo di vita e di pensare...Francesco poi mi disse: «Quanto sono stato stupido a sprecare tanto tempo e ad annoiarmi senza provare la gioia!». Questo dimostra che in realtà il tempo sprecato non porta la gioia, ma porta la tristezza, la malinconia ed a volte la disperazione, come vediamo in molta gioventù di oggi. Uno dei grandi mali di questo secolo è l'uso cattivo che facciamo del tempo, specialmente noi cattolici praticanti.
(Luigi Gaspari : Conferenza di Reggio Emilia del 21-03-1988) |