Tempo dopo la morte di Marisa, sua grande amica, Luigi Gaspari si accorse di non possedere nemmeno una sua fotografia, e se ne rammaricò moltissimo. Un giorno, inaspettatamente, arrivò una lettera dal Giappone.
Straordinariamente questa lettera conteneva tre fotografie di Marisa.
E' interessante questo racconto per la sua singolarità. Molti anni prima mentre si trovava a Genova era accaduto a Marisa un fatto curioso.
Si trovava a camminare nei pressi del porto mentre un ingegnere giapponese, li per lavoro, stava riprendendo i luoghi con una cinepresa. Quando si accorse che inavvertitamente aveva filmato anche la signora che passava, l'ingegnere, rispettoso delle buone creanze giapponesi, immediatamente si fermò, si presentò alla signora scusandosi dell' inopportuna invadenza e le offrì il proprio biglietto da visita. Qualche anno dopo, in una serata a casa della signora a Modena, Luigi Gaspari, ricordandosi di questo episodio accaduto a Marisa, propose di inviare all'ingegnere giapponese una copia in inglese del " Quaderno dell'Amore "con dedica autografa sua e della stessa Marisa. Passarono altri anni ancora e Marisa morì. Solo allora Luigi si accorse di non possedere alcuna fotografia della sua cara amica, finchè si verificò il fatto curioso.
L' ingegnere, da uomo sposato e fedele alle usanze giapponesi shintoiste, aveva considerato nel corso degli anni, irrispettoso trattenere per se le immagini di una donna sconosciuta. Si risolse quindi, un bel giorno, ad inviare i fotogrammi tagliati della pellicola con tre fotografie che ritraevano la signora, all'indirizzo dell'autore del "Quaderno dell'Amore", non conoscendo l'indirizzo della signora stessa. Fu esaudito, nel modo più impensato possibile, il desiderio di Luigi ad avere una foto della sua cara amica.
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