...Non parlando male del prossimo diventiamo degni di ricevere la Sapienza anche se abbiamo tante debolezze; ogni uomo ha le sue ed il Signoretoglie queste debolezze più presto quanto più siamo umili. Molto spesso il Signore permette che cadiamo anche in colpe gravi per umiliare la nostra superbia, perché quando noi siamo giudici degli altri inevitabilmente, mi diceva Padre Pio, cadremo nello stesso peccato perché dobbiamo, con l'umiliazione della caduta, comprendere quanto è stato grave il nostro giudizio. Una volta mi confessai da Padre Pio e gli parlai di una persona che mi aveva offeso palesemente. Il padre invece di confermarmiil male che mi aveva fatto questa personami disse che io ero in colpa perché lo avevo giudicato. Rimasi molto sorpreso, però col tempo capiiche Padre Pio mi aveva dato una risposta molto sapiente. Io, infatti, mi ero soffermato a giudicare l'atto di questa persona e non avevo pensato di perdonarla e di passare sopra con l'amore e con la preghiera. Padre Pio mi disse: « Se tu continuerai a giudicare questa persona per l'atto che ti ha fatto tu cadrai nello stesso peccato ».Vedete quanto è grave il giudizio: il giudizio è gravissimo perché toglie il diritto di possedere la Sapienza di Dio, che è la nostra gioia, la nostra felicità.

(Luigi Gaspari: Conferenza Chiesa di S. Pellegrino - Reggio Emilia, 18-04-1988 )

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