Chiesa di S. Sofia
conferenza di Luigi Gaspari
Anacapri (NA) 25 giugno 1989
Presentazione
Questa sera abbiamo fra noi un profeta: il Dott. Luigi Gaspari di Bologna.
Chi è il "profeta"? Profeta non è tanto colui che vede avvenimenti futuri, ma è colui che parla a nome di Dio. Nella Bibbia il profeta è il mediatore tra Dio e l'uomo, è il messaggero di Dio, è colui il quale, illuminato dallo Spirito Santo, annunzia all'umanità la "Parola" e sa che attraverso di essa il mondo si può cambiare.
Non meravigliamoci se il Signore sceglie delle persone qualsiasi, anche uomini e donne spesso insignificanti: il Signore si serve di queste persone. S. Antonio inizial¬ mente era un povero fraticello, non era conosciuto; soltanto più tardi S. Francesco d'Assisi poté chiamarlo "il mio Vescovo, il mio Dottore" e dirgli di insegnare la teolo¬ gia ai suoi monaci.
Inizialmente fu mandato in un piccolo convento di mon¬ tagna per dire la Messa ad al¬ cuni frati... poi è diventato quello che è diventato, come voi ben conoscete.
Credo che ciò che dobbiamo comprendere sia l'essenza della parola del profeta…
Lascio quindi la parola al Dott. Luigi Gaspari...
(Don Salvatore Chiusano)
Oggi sono felice più di ieri di trovarmi in mezzo a voi in quest'isola benedetta, che Padre Pio mi ha detto stanotte di chiamare con il nome di “Nuova Patmos” del¬ l'amore. Voi sapete che Patmos è l'isola dove Giovanni si ritirò. Giovanni, l'Apo¬ stolo benedetto, si ritirò nell'isola di Patmos affinché il suo amore non fosse di ostacolo all'edificazione della nuova Chiesa di Cristo, della quale Pietro doveva essere l'artefice.
Nell'edificare la Chiesa voluta da Gesù Cristo, Pietro aveva bisogno dell'autorità massima in tempi di grande confusione e di disordini. Pietro doveva fondare la sua Chiesa, la Chiesa di Cristo, sulla Legge mosaica perché il caos fosse debellato e trion¬ fasse l'ordine. La Chiesa di Pietro perciò doveva essere au¬ tori¬ taria per potere essere solida e per evitare che lo spirito del maligno potesse penetrare nel disordine ed anche nell'eccesso di libertà. Pietro doveva costruire una Chiesa forte, perciò doveva usare tutta l'autorità dell'uomo unita all'autorità della Legge mosaica che era del popolo israelita.
Giovanni, l'Apostolo prediletto, il figlio più amato, non doveva porre ostacoli al suo amico Pietro perché l'amore di Giovanni, così grande, così pieno verso tutto e tutti indi¬ pen¬ dentemente dal peccato, sarebbe stato di impedimento nel costruire una Chiesa solida. Ecco perché Giovanni si ritirò nell'isola di Patmos a scrivere l'Apocalisse e a vivere i suoi anni nella preghiera e nell'amore alla Chiesa che Pietro stava edifi¬ cando. Ecco perché Padre Pio mi volle educare nello Spirito di Giovanni: perché in questi ultimi secoli la Chiesa di Pietro ha subito molti duri colpi, specialmente nell'ordine ottenuto con la Legge mosaica.
Pietro si indebolisce nella sua cattedra perché il mondo non tollera più l'autoritarismo, non tollera più il potere. Il mondo oggi ha bisogno dello Spirito di Giovanni, di quel Giovanni che seppe rinunciare ai suoi diritti nella Chiesa per poter ac¬ crescere il potere e la forza della Chiesa di Pietro. Oggi non è più possibile che la Chiesa-Spirito di Giovanni rimanga isolata nell'isola di Patmos; lo Spirito di Giovanni deve ritornare ac¬ canto a Pietro come lo è stato nel tempo di vita di Gesù. Giovanni deve essere l'aiuto di Pietro per radu¬ nare ancora il gregge smarrito e sperduto nelle vie del male; infatti la perdita di potere della legge mosaica ha fatto sì che tutto il gregge si sia smarrito nella pienezza del disor¬ dine. Tale disordine ha portato a confondere anche i teologi che con tanto orgoglio si sentono in grado di giudicare l'operato del Papa, l'operato della Chiesa, l'operato dei Vescovi: sono sorte valanghe di teologie nuove al fine di distruggere l'unità della Chiesa.
Il disordine non può essere tollerato oltre perché porterebbe al trionfo di Satana nel mondo. Quando la Chiesa non è unita in un solo ovile, in un solo pastore, ecco che sorgono i falsi profeti, i nuovi pastori che non sono altro che la voce del demonio che tentò e volle sempre la dis¬ truzione dell'unità. Il demonio non è “re” ma è “principe” di questo mondo e attraverso i suoi principati, le sue potestà vuole dominare lo spirito degli uomini, dividerli e tenerli in suo possesso.
La ragione per cui Gesù Cristo, nonostante amasse tanto Giovanni, ha dato a Pietro il potere di costruire la Chiesa è proprio questa: mettere in fuga la vanità dei diavoli che avrebbero potuto trionfare se Pietro non avesse avuto il co¬ mando di disperdere le forze del male. Questi giorni terribili per la Chiesa di Roma sono stati a me annunciati da Padre Pio negli anni in cui sono stato vicino a lui. Per ben quattordici anni ho udito la voce del Padre ed oggi, anche se mi pesa, debbo dire a voi, sollecitato da Padre Pio, da Gesù e da Maria, tutti i segreti più importanti che il Padre mi rivelò, non per esaltare la mia persona ma per il bene della Chiesa e per il bene di voi tutti.
Padre Pio cominciò gradualmente a mettermi al corrente del mio compito sin dall'età di quattordici anni: in una lettera che troverete scritta nel Quaderno dell'Amore il Padre mi an¬ nunciò, attraverso la sua figlia spirituale Olimpia Pia Cristallini, che «Gesù aveva deciso del mio avvenire». Come ho detto tante volte, queste parole mi pesarono perché ne sentivo la verità, perché sentivo che Gesù aveva fatto un programma per me, anche se non sapevo quale, e di questo programma ero timoroso. Per timore tentai di dimenticare la Divina Volontà, ma Dio non muta le Sue scelte, Egli le fa a ragion ve¬ duta perché conosce la nostra origine e la nostra buona volontà.
La mia buona mamma aveva nel cuore l'Amore di Maria e del Signore e perciò con le sue preghiere ha potuto far sì che io attendessi pazientemente di conoscere la Volontà di Dio su di me. Tale Volontà si è manifestata per gradi, onde evitare che la mia natura umana diventasse esaltata o fanatica. Infatti Padre Pio nella lettera del 1940 mi pregava di contin¬ uare gli studi, che io avevo intenzione di interrompere, fino a raggiungere la laurea: gli studi mi avrebbero dato l'equilibrio sufficiente a mantenermi sano di mente e non esaltato da eventuali intromissioni di spiriti maligni. Durante quattordici anni di studio ho vissuto felicemente accanto ai miei genitori a Bologna ed a Decima, un piccolo paesino della provincia.
Alla morte di mio padre, nel 1954, mi recai di nuovo da Padre Pio; avevo l'età di 28 anni. Il Padre mi accolse con tanto Amore, come se mi conoscesse da sempre anche se nel fisico la mia figura era completamente cambiata e mi disse: « Sei qui finalmente! ». Da allora non mi lasciò più e mi volle sempre accanto a sé. Compivo allora numerosi viaggi a Roma, a Napoli e da lui, dove fissavo quasi sempre la mia dimora. In quei quattordici anni il Padre mi ha fatto conoscere tutto ciò che di bene e di male esiste nel mondo; mi ha fatto incontrare migliaia di fratelli e di persone di tutti i ceti sociali, dal grado più infimo al più alto e così ho conosciuto i beni ed i mali del mondo. Molto spesso Padre Pio, quando accompag¬ navo dei giovani a San Giovanni Rotondo, mi man¬ dava nel vi¬ aggio di ritorno proprio qui a Capri, per aiutare questi giovani ad amare meglio Dio, ad amare meglio e a comprendere le parole che avevano ricevuto dal Padre in con¬ fessione. Ecco perché in quest'isola mi trovo a casa mia, ritrovo l'Amore di Padre Pio, l'amore di tutti i ragazzi che ho portato qui a meditare ed a comprendere ciò che Dio aveva loro suggerito per bocca di Padre Pio. “ Nuova Patmos ”, questo il nuovo nome dato da Padre Pio a Capri, nuova Patmos dell'Amore, ed ora vi dirò il perché.
Poche volte ed a pochi amici ho avuto la forza ed il coraggio di rivelare i più grandi misteri dei miei rapporti con Gesù, con Maria e con Padre Pio. Ora, all'età di 63 anni, non c'è tempo da perdere ed io ho il dovere di accondiscendere alla Volontà di Dio, di Maria e di Padre Pio dicendovi tutto ciò che so essere la salvezza del mondo. Il grande Papa Paolo VI conobbe questo segreto e mi incoraggiò a farlo conoscere e a divul¬ garlo.
Papa Paolo VI, nel 1968, quando scrissi il Quaderno dell'Amore, era contestato a causa del Concilio Vaticano II che molti ritenevano essere la rovina della Chiesa, ma che egli giustamente sapeva essere ispirato da Dio. In quel tempo il Papa mi mandò a chia¬ mare e mi disse che la mia presenza, il mio libro, erano la più grande conferma per lui ri¬ guardo l'avvenire glorioso della Chiesa. Questo libretto ha riportato nel mondo e nella Chiesa lo Spirito di Giovanni che era rimasto a Patmos in attesa dei tempi più duri per venire in aiuto di Pietro.
Lo Spirito di Giovanni si era quasi nascosto umilmente per lasciare a Pietro tutta l'au¬ torità, ma si sapeva che alla fine dei tempi questo spirito doveva ritornare in aiuto della Chiesa di Roma, perché senza Giovanni oggi la Chiesa di Roma non potrebbe più reg¬ gere per le troppe contestazioni, per le troppe divisioni.
Questo segreto Padre Pio lo rivelò a me piano piano, affinché la mia mente ed il mio cuore fossero capaci di restare nell'umiltà ed a disposizione soltanto della Volontà di Dio e non dei capricci degli uomini, che oggi ti esaltano e do¬ mani ti umiliano con la stessa facilità. Per evitare esaltazioni, umiliazioni, anch'io come Giovanni sono rimasto nascosto ma sempre presente a difendere la Verità, a difendere la Chiesa ed a di¬ fendere l'Amore di Dio per tutti gli uomini.
Come Padre Pio abbia fatto a rivelarmi questo mistero senza sconvolgere la mia mente, cercherò di spiegarvelo ora. Vi ho detto della lettera del 1940 dove egli mi rivelava già che Gesù aveva prestabilito per me un disegno. Prima di morire Padre Pio fece addi¬ rittura scoppiare una bomba per la quale io avrei potuto soccombere se non avessi maturato, nei lunghi anni di vita accanto a lui, un equilibrio non facile da perdere. Accadde infatti che nel mese di maggio 1968, dopo che io avevo scritto il Quaderno dell'Amore, un giorno mi confessai dal Padre e dopo di me si confessò un sacerdote di Milano, un certo Don Mario Sala, ancora vivente. Dopo la confessione, scendendo la scalinata della chiesa per recarmi all'albergo S. Maria delle Grazie, il sacerdote Don Mario Sala, che si era con¬ fessato dopo di me, con una grande corsa mi raggiunse e mi disse: «Lei non sa che gioia io ho avuto oggi, Padre Pio mi ha rivelato tutto di lei». Io rimasi molto turbato perché Gesù mi aveva parlato di un certo mistero che io credevo riguar¬ dasse solo me e non dovesse essere divulgato, invece Padre Pio volle, attraverso questo Sacerdote, darmi una testimonianza di ciò che è la verità. La testimonianza di Don Sala non fu detta solo a pa¬ role, ma è scritta, ed io conservo le lettere che in parte sono state pubblicate sul libro Testamento-promessa di Grazia.
Don Sala, dunque, mi disse che Padre Pio mentre entrava in confessione gli aveva detto: «Guarda quel giovanotto che sta per uscire, guardalo bene perché quello è il Bambino di Gesù, di Maria e mio e dopo la mia morte dovrete credere alla lettera a quello che scrive, perché quello che scrive è ciò che Dio vuole, è lo Spirito di Giovanni che deve ritornare sulla Terra per salvare la Chiesa da tutte le divisioni e le contesta¬ zioni che ci saranno. Questo Bambino possiede la Volontà di Dio e la Parola per sal¬ vare la Chiesa e l'umanità».
Le parole scritte nel Quaderno dell'Amore dovranno andare in tutto il mondo, perché tutto il mondo ritroverà l'unità nella Chiesa di Roma solamente attraverso le parole d'amore che sono la Volontà di Dio promessa a Giovanni nell'Apocalisse. Voi sapete che il libro di Giovanni, l'Apocalisse scritto a Patmos, contiene il segreto della rive¬ lazione finale, cioè il libretto che Giovanni vide in mano all'Angelo e che racchiude il mi¬ stero dell'Amore di Dio per tutti gli uomini. Giovanni vide il libretto e voleva scriverlo, ma l'Angelo gli disse: «Non lo scrivere oggi, mangialo, divo¬ ralo, ti sarà amaro al ven¬ tre e dolce alla bocca, perché dovrai profetare ancora su molti popoli, nazioni e re».
Ora immaginate una persona equilibrata (io sono un far¬ macista, non sono mai stato un esaltato di nessun genere e anzi ho sempre detestato tutto quello che era esaltazione) che si trovi di fronte ad un segreto di questo genere, ad una responsabilità di questo ge¬ nere. Quanto è stato difficile per me in quei primi tempi dover portare sulle spalle questo peso! Però l'Onnipotenza dell'Amore di Dio è più grande della mal¬ izia degli uomini e la Volontà di Dio nessun uomo la può dis¬ truggere. Infatti ho avuto aiuti insperabili dalla mente umana, primo fra tutti quello del grande Paolo VI che mi invitò e mi disse di stare tranquillo perché questa era la Volontà di Dio.
Questo è il segreto rivelato dalla Madonna a Fatima per salvare l'umanità da tutte le sventure e possibili catastrofi. Il Papa Paolo VI non solo mi incoraggiò, ma decise di re¬ galarmi beni che erano stati regalati a lui assicurandomi che sarebbe stato felice di trasformare questi doni preziosi in tanti Quaderni dell'Amore da fare conoscere a tutto il mondo. Io purtroppo a quel tempo non ero molto preparato e non seppi approfittare della volontà del Papa, così non andai a prendere quelle ricchezze che sarebbero state oggi molto utili, come il Santo Padre aveva previsto, per accondiscendere alle richieste di Qua¬ derni che ricevo da continenti quali l'Africa, l'Asia e l'India. Il Papa aveva giustamente visto che era necessario anche il denaro. Comunque la disponibilità del Santo Padre mi diede una grande garanzia: che tutto ciò che Dio voleva da me, che tutto ciò che Padre Pio mi aveva regalato non era per vanità ma era per il trionfo della verità e per il bene dell'umanità.
Naturalmente restava la difficoltà di fare conoscere questo libro e di mescolarvi in¬ sieme la mia persona, che io avrei vo¬ luto separare completamente da queste parole. Ma Padre Pio insisteva sempre che non era possibile separare me da questo scritto. Io avevo tentato di farlo stampare anonimo, ma egli mi disse che dovevano riconoscere il libro ed anche colui che l'aveva scritto perché Gesù voleva così: lo aveva rivelato nell'Apocalisse e non si poteva nascondere l'autore.
Oggi, all'età di 63 anni, il coraggio si è fatto più vivo in me, soprattutto perché vedo che tutto ciò che Padre Pio mi ha detto riguardo all'avvenire della Chiesa e del mondo si sta real¬ izzando. Il caos si fa sempre più grande ed io sento viva in me la responsabilità di dirvi che quella verità scritta nel Quaderno dell'Amore è la forza per uccidere tutti i dragoni del mondo, è la forza capace di riportare l'unità e l'Amore in tutto il mondo.
L'Apostolo Giovanni tanto amato da Gesù oggi vi parla at¬ traverso la mia bocca; io non posso rivelarvi completamente questo mistero ma vi assicuro che è la Verità. Giovanni è lo Spirito che non doveva morire; questo Spirito oggi voi lo udi¬ rete e meglio lo conoscerete se leggerete il libretto che vi rivela tutta la potenza dell'Amore di Dio nascosta nel Cuore di Giovanni. Il nascondimento doveva essere la sorpresa per tutti i diavoli del mondo che vorrebbero far cadere la Chiesa, ma la Chiesa trionferà per¬ ché Giovanni è sempre ac¬ canto a Pietro e Pietro avrà dall'amore di Giovanni tutto l'aiuto necessario per fare venire di nuovo e con più efficacia il Regno di Dio sulla Terra, la pace nel mondo e la pace in tutti i cuori.
E voi, cari fratelli di quest'isola che Padre Pio chiama “Nuova Patmos”, dovete col¬ laborare affinché tutto il mondo conosca questo libretto, per il trionfo dell'Amore, per il trionfo della Verità, perché non è più la legge ad avere il potere di salvare gli uomini ma è solo l'Amore segreto che Giovanni tenne nascosto a Patmos e che ora è qui, nella vostra bella Capri. Quest'Amore è la Potenza di Dio in cammino, questa potenza non si può più arrestare e se voi collaborate, vedrete più presto fiorire nel mondo la Verità e trionfare nella Gloria la Chiesa di Cristo e di Maria che tutti noi amiamo.
Noi vi preghiamo, figli di questa bella isola, di collaborare per fare conoscere al mondo tutta intera la Verità che Padre Pio ha consegnato a me nel segreto perché non fosse dispersa dalle chiacchiere degli uomini, dalle velleità dei ma¬ ligni che cercano sempre un pretesto per far sì che si creda agli spiriti di menzogna e non agli spiriti di verità. Oggi la ver¬ ità è più forte perché tutti sanno quanti inganni ci siano dietro i falsi profeti, capaci di dirvi qualunque menzogna. La Verità è e sarà sempre e solo l'A¬ more che porterà al trionfo di tutti, che guarirà l'umanità e ci unirà in un sol corpo.
Il grande Amore manifestato da Padre Pio per gli uomini non è ancora conosciuto, neanche i frati di S. Giovanni Rotondo sono stati all'altezza di comprendere questo grande mistero di Padre Pio. Per questo mistero che Padre Pio teneva velato, che io con difficoltà ho potuto rivelare nei primi tempi, oggi non ci sono più le difficoltà di un tempo: la Chiesa è disponibile al trionfo dell'Amore. Il Papa stesso ovunque si trovi parla dell'Amore e del trionfo dell'A¬ more e l'Amore giungerà più veloce a tutta l'umanità attraverso le parole del Quaderno dell'Amore che è il segreto dell'Apocalisse, il seg¬ reto di Fatima.
Oggi mi prendo questa responsabilità, perché ho meditato ed ho le prove di quello che dico. Un giorno, quando io non ci sarò più, mi ringrazierete per avervi detto queste cose perché il Signore vi ricompenserà per avermi ascoltato e per avere agito in fretta per aiu¬ tare tutti quelli che non conoscono il potere dell'Amore di Dio che si dona attraverso questo libro.
Ora vi racconterò un episodio molto commovente sulla Madonna di Pompei. Ieri vi ho detto che la Madonna di Pompei mi apparve proprio a Napoli dopo la morte della mia mamma e mi disse quelle parole profetiche che poi Padre Pio ha ripetuto prima di mo¬ rire. La Madonna mi disse con mia sorpresa: «Adesso sono io la tua Mamma e ti starò sempre vicino». Questo mistero mi fu chiarito prima della morte di Padre Pio: egli mi ripeté quelle parole della Madonna e mi disse che la Madonna mi sarebbe stata sempre vicino nel difficile compito di portare nel mondo l'Amore di Giovanni. Ora la Madonna sempre si fa viva con me, anche se io lo devo tenere segreto; si fa viva per darmi la forza di dire a voi ciò che oggi vi ho detto.
Un giorno, qualche mese prima di morire, Padre Pio mi consegnò una rosa e mi disse di portarla a Pompei, alla Madonna nella Chiesa di Pompei, ed io la consegnai ad un pa¬ dre passionista, un certo Padre Fortunato che oggi si trova a Roma. Padre Fortunato prese la rosa e subito la mise da¬ vanti al quadro della Madonna. Dopo un certo tempo, quando Padre Pio era già morto, ritornai a Pompei. Mi vide Padre Fortunato e volle por¬ tarmi dal vescovo di Pompei, Monsignor Signora, per farmi vedere quella rosa che era ancora fresca come quando la portai (ora tale rosa si trova nel Museo del Santuario di Pompei).
Monsignor Signora fu molto gentile con me, aveva letto i miei libri e mi disse: «Caro Dottore, Lei dovrebbe essere tagliato a fettine ed ognuno di noi ne dovrebbe mangiare un pezzo». Le parole del Vescovo mi lasciarono allibito e sorpreso, ma capii che era Padre Pio che voleva darmi forza e coraggio di continuare a portare questo Amore nono¬ stante le difficoltà, perché io non sono un uomo diverso dagli altri, sono sempre stato un giovane pieno di amore alla vita e di gioia di vivere, perciò non ho mai avuto bigottismi o delle forme nervose per cui dovessi ritirarmi in meditazioni, in preghiere, in un con¬ vento: io desideravo vivere come tutti gli altri uomini.
Non fu facile accettare questo compito perché significava accettare il giudizio degli uomini e il giudizio degli uomini purtroppo non è mai benevolo: sempre pochi sono gli amici che ti stanno vicino nelle difficoltà. Ma la Madonna è stata così grande che sempre mi ha scelto pochi, ma veri amici...
Oggi devo ringraziare questi amici che mi hanno por¬ tato qui tra tanto Amore dal vostro buono e santo parroco che ha vo¬ luto farmi parlare qui da voi. Grazie anche per l'intervento della buona signora Giustina Mazzarella, di Luigi Staiano e dei signori Elena e Nicola Ammendola che con tanta fiducia mi hanno sempre invitato a Capri. Oggi queste persone sono veramente nel cuore di Padre Pio, perché egli mi diceva che tutti coloro che portano amore a questa Parola e a questo Bambino avranno la Perpetua Benedizione di Dio. Perciò noi dobbiamo pregare affinché tutti cre¬ dano a questo dono venuto dal Cielo, un dono che può salvare l'umanità e che non tutta l'umanità conosce, perché dove è conosciuto genera fiumi di Grazia.
Padre Pio vi raccomanda di prendere seriamente ciò che vi dico perché non lo dico per me; per me è una grande fatica rievocare tutto questo, ma lo faccio solo per Amore.
Preghiamo insieme, perché la preghiera è il mezzo migliore per mettere luce in tutto ciò che è la Volontà di Dio e l'Amore di Dio per noi.
L'Amore divino di Giovanni ha scelto l'isola di Capri per portare all'Occidente il suo grande amore ricevuto da Gesù in Oriente. Patmos dell'Amore di Giovanni è oggi l'occidentale isola di Capri. Da quest'isola bella parte per il mondo l'Amore unifica¬ tore che Gesù e Giovanni vogliono portare a tutti i cuori del mondo per incendiarli di gioia e di amore all'unità nella Verità. Capri, la nuova Patmos, deve essere sempre il simbolo vivente della Chiesa dei Cuori che può e vuole aiutare il fratello Pietro di Roma a riunire tutto il gregge in un solo ovile e sotto un solo pastore. Il Quaderno dell'Amore è donato al mondo come Promessa scritta nell'Apocalisse. Padre Pio chiama Capri “Novella Patmos” per chiamare da Capri-Patmos tutti gli uo¬ mini di buona volontà che con forte volontà si mettano all'opera presto, presto, per dif¬ fondere nel mondo, in tutte le lingue, il Quaderno dell'Amore capace di trasfor¬ mare in le¬ tizia ogni tristezza, capace di riportare amore, pace, prosperità, salute a tutti gli uomini della terra.
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